la rigattiera nera

raccolgo tutto. dal 1974.

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22

Gen

Lettera di un signore attempato a una signorina

scritto dalla rigattiera nera  pubblicato in 1943, AA.VV., saper scrivere, uomini veri

amor mioSignorina.
Colui che può offrire oltre all’amore, una giovinezza, deve avere certo un coraggio maggiore.
Io mi sento così umile, così poca cosa davanti a voi, e nello stesso tempo sono così preso da questa dolcezza che il mio cuore non cercava più che non mi  più possibile tacere.
Creatura soavissima, è col ginocchio piegato che vi parlo, è in grande umiltà che piego questo ginocchio e che vi offro l’olocausto di un affetto che in sé racchiude una somma infinita di tenerezza. Io ero ormai chuso in me, nella solitudine della esistenza e del cuore, e non speravo che potesse giungermi un raggio, un profumo, un sorriso. Invece un giorno,  magnifico come l’amore che portava col sole, voi mi siete apparsa adorna di una infinita dolcezza, e nei vostri occhi ho letto una di quelle profonde bontà che sono la più squisita bellezza dell’anima; mi sono sentito giovane, ho sentito che la dedizione della vita ad una creatura come voi deve essere di per se stessa, una felicità, infine l’amore è risorto in me con tutte le sue ansie, con tutte le sue promesse.
Non posso offrirvi la giovinezza baldanzosa di venti anni, ma vi offro un amore fatto di attenta protezione, di adorazione. Mi sarà gioia unica la vostra felicità assoluta. Se sapeste quante volte io vi ho seguita a testa bassa, cogliendo a volo ogni vostro movimento, cercando d’indovinare dal vostro andamento, dai vostri movimenti i vostri pensieri? Quante volte mi son detto supponendovi triste, che io saprei bene darvi la felicità, quella felicità quieta che rende la vita meno penosa!
Lasciatemi sperare di essere ascoltato, lasciatemi sperare di potere avere il modo di consacrarvi questo mio ultimo raggio di giovinezza, e tutta la vita che mi rimane.

* * *

Anni d’argento, anni d’oro: chè l’amore non ha età, come l’amicizia.
Che la vita vi conservi giovanili, arzilli e colmi di traboccante passione come l’autore di questa commovente missiva tratta dal delizioso volumetto Amor mio! (Modelli, spunti, frasi, imagini della corrispondenza amorosa), del rinomato Istituto Hermes Editore di Milano.
Un augurio di Buon Anno a tutti voi, Aff.mi Clienti e Amici!

Si prema qui per visionare l’articolo in versione originale.

etichette: amore, letterine, segretario galante, sguardo porcino, vecchi

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30

Ott

Lettera di abbandono a una donna

scritto dalla rigattiera nera  pubblicato in 1943, AA.VV., saper scrivere, uomini veri

amor mioAmica mia,
le tue lacrime mi cadono come gocce di lava sul cuore.
No, cara, non piangere. Sei così giovane, così bella, così simpatica! Non dire nemmeno che non soffro. Se soffro! Mi sembra di morirne. Eppure io debbo cedere, io debbo convenire, pel tuo bene, che un matrimonio tra noi non sarebbe felice più per te che per me.
Le contrarietà della famiglia, la diversa condizione che ti renderebbe un po’ spostata, almeno per un certo tempo, le difficoltà pecuniarie che renderebbero più aspra la situazione, e che non si potrebbero evitare perchè la famiglia mi minaccia di crearmene, e non poche, tutto questo demolirebbe credilo questo tuo grande amore per me.
Ti sembro crudele, ma invece sono pietoso. Forse sono anche debole, ma lo sono per te. Io sono pronto a combattere, ma tu sei troppo fragile, e troppo degna di rimanere bella per sciuparla in una lotta così penosa.
Coraggio, cara, coraggio. Tra un po’ di tempo, saremo buoni amici e ne saremo soddisfatti.

* * *

“Ah! Un segretario galante? Di questi tempi?” Ci par quasi di udire. Ma anche l’amore, pur sincero e appassionato, necessita talvolta di un qualche spunto per esprimere a parole ciò che il cuor non sa dire! E’ questa l’intenzione, e il grande merito, del delizioso volumetto Amor mio! (Modelli, spunti, frasi, imagini della corrispondenza amorosa), l’ultima e straordinaria fatica del rinomato Istituto Hermes Editore di Milano. Una preziosa fonte di ispirazione pe’ gl’innamorati d’ogni età ed estrazione sociale.

Si prema qui per visionare l’articolo in versione originale.

etichette: amore, corna, letterine, segretario galante

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12

Giu

Giulia Zenaide comunica ad una signora amica di casa
la morte della nonna

scritto dalla rigattiera nera  pubblicato in 1912, fatti tragici, Francesco Piscopo, pagine rosee, rigattiera per grandi e piccini, saper scrivere, sussidiario

Ottima signora,
E la notizia che trepidante Ella aspetta viene, ma triste, straziante, luttuosa!
Erano le 10 di questa mattina, quando la nonna, munita dei conforti della Religione, tranquilla, sorridente, s’addormentava nel bacio del Signore. Ed ora, eccola là, sotto quel lenzuolo funebre, immobile e fredda. I suoi occhi affossati e socchiusi non ci guarderanno più; da quelle labbra livide e semichiuse non uscirà più la cara voce che rallegra le nostre anime. Non più udremo i più preziosi consigli, che poche ore prima di abbandonarci ci lasciava in legato non più gli incitamenti alla virtù alla pura carita verso il prossimo, all’amore verso Dio…
Non udremo più nulla! Quella mano che ci ha benedetti è intirizzita, è di gelo; gli occhi amorosi sono affossati e senza sguardo, e la voce, la sua dolce voce, s’è spenta, spenta per sempre!
La Nonna è morta!
L’anima mia è atterrita da questa indiscutibile verità: “Quaggiù non la vedrò mai più, mai più!”.
Signora, le chieggo perdono per questo sfogo del mio profondo dolore.

sua devotissima
GIULIA ZENAIDE

* * *

Imparerete a comporre missive per ogni occasione e circostanza, financo la più luttuosa, con le Cento Letterine morali ed educative del Chiar.mo Prof. Francesco Piscopo!

etichette: letterine, morti, nonna

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4

Feb

Carlo invita a pranzo un compagno nella sua villa

scritto dalla rigattiera nera  pubblicato in 1912, Francesco Piscopo, pagine rosee, rigattiera per grandi e piccini, saper scrivere, sussidiario

Caro Venanzio,
Tu mi hai da fare un piacere che voglio ed esigo ad ogni costo,  e però non ammetto scusa di sorta. Io t’invito per giovedì prossimo a pranzo nella mia villa Belvedere, dove attendo Lucio e Giorgio, amici comuni.
Amante come tu sei della campagna, non deve rincrescerti questo piccolo incomodo. Sul mezzogiorno, dopo aver girato alquanto per la campagna, ci ritireremo nel casino, dove Perpetua, la buona vecchierella, ci ammanirà il pranzo alla campagnuola e, tutta festevole com’è, ci farà stare molto allegri. Fa di non mancare, altrimenti io ne resterò disgustato.
Colla fiducia intanto che mi vorrai dare questo contento, ti abbraccio di cuore, e mi dico

tuo aff.mo CARLO

* * *

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etichette: Belvedere, letterine

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21

Nov

dal Novissimo dizionario paninaro: Letter very O.K.

scritto dalla rigattiera nera  pubblicato in 1988, i grandi classici, memorabilia, saper scrivere, Sister Tamy

Letter very O.K., pana di Dio
Elisabetta, no, excuse-me, è tabù: Beta. By the way, i sapiens ti hanno blindato a causa della school, very?
Che fregatura! Quasi lacrimo sul papiro: ma no, non facciamo i lagnoni now, the teacher basta! GINA AL MASSIMO! AL CUBO SPINTO!
Io a S. Martino mi divertirò un casino (uau, che poeta, fa rima) but, ti pensero. IAO IAO.
No, a moment: andiamo very forte con le parole, e?
IAO ARRAPATION DI GALLI TOSTI: non far mancare il pane quotidiano a me, però, accontentati del nuovo manico togato. IAO e doppio IAO.

DA SISTER TAMY.

PS RICORDO CHE TAMARRA È ORMAI OUT: C’È GINO e………. LA MEMORIA MI HA ABBANDONATO: A, YES, TARRA: OK? BUT OF COURSE.

* * *

Per voi giovani che amate sempre essere alla moda una grande novità da Milano: imparate rapidamente e senza sforzo il famoso linguaggio paninaro con Sister Tamy!

etichette: letterine, paninaro

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18

Nov

Edoardo è rimandato all’esame; prega la zia di interporsi per lui presso il padre.

scritto dalla rigattiera nera  pubblicato in 1912, Francesco Piscopo, pagine rosee, rigattiera per grandi e piccini, saper scrivere, sussidiario

Mia buona Zia,

Il bene grande che Ella mi vuole mi fa ardito a chiederle una grazia, e colle lacrime agli occhi la scongiuro a non volermela negare, perchè non avrei più pace.
L’altro ieri, dopo i soliti lavori in iscritto, mi presentai all’esame orale per essere promosso alla 4° elementare, e fui rimandato. La colpa, glie lo confesso ingenuamente, è tutta mia, perchè ho studiato poco lungo l’anno.
Ora come lo farò sapere a casa? Povero babbo! Dopo tante spese per mantenermi in collegio, sentirsi questa dolorosa novella! Aggiunga che più d’una volta mi minacciò di levarmi di collegio e di mettermi ad un mestiere basso e faticoso se non fossi promosso. Da due giorni non fo che piangere.
In tanta disgrazia non so chi meglio di Lei possa aiutarmi. Il babbo, che l’ama molto, come sua sorella, non le negherà di perdonarmi se Ella vorrà pregarlo. Io le prometto davvero che d’ora innanzi mi porrò di proposito a studiare. Mi farà Ella questa grazia, cara Zia? Conosco il suo buon cuore e l’affetto ch’Ella nutre per me; quindi me ne sto sicuro e la ringrazio sin d’ora, per ricambiarla poi come meglio posso. Io le vorrò sempre bene, studierò, e pregherò sempre il Signore per Lei.
Addio, mia buona Zia, abbia compassione di me, che sono e sarò sempre il Suo

Aff.mo EDOARDO

* * *

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etichette: letterine, zia

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12

Nov

Ettore invita un compagno per andare a vedere insieme i giuochi di prestigio

scritto dalla rigattiera nera  pubblicato in 1912, Francesco Piscopo, pagine rosee, rigattiera per grandi e piccini, saper scrivere, sussidiario

Caro Eduardo,

Li ha visti mai tu i giuochi di prestigio?
Mi dicono che si vedono apparire gli oggetti, e poi, tutto ad un tratto, sparire senza saper come!
Da un recipiente vuoto, per esempio, si vede venir fuori una scatola, un ventaglio, una cosetta qualunque e poi… in un momento, via! sparisce, non si vede più!
Io sono stato invitato per andarvi stasera. Qui, nella casa accanto a noi, c’è un trattenimento di questo genere, e, con un biglietto, si può andare anche in due o tre persone.
Se tu volessi venire, ti verrei a prendere, e poi penseremmo noi ad accompagnarti fino a casa. La mamma n’è contenta. Son sicuro che ci si diverte, specialmente trattandosi di una cosa che non s’è mai vista.
Allora mi dirai tu qualche cosa; anzi, se non mi dici nulla, vuol dire che tu ci verrai.
Ti saluto teneramente:

Tuo aff.mo ETTORE

* * *

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etichette: giuochi di prestigio, letterine

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