La Lena èra figlia di buòna gente, che le volévano tanto béne (mal inteso) che l’allevàrono molto male. Sì, avèndo essi quell’ùnica figliuòla, ne contentàrono tutti i capricci.
Che avvenne? Quel che dice il provèrbio: Bambina contentata, donna viziata. La Lena crebbe pièna di vizietti, sciamannata, senz’amore dell’órdine e senza vòglia punto di lavorare.
L’órdine è una còsa che non è mai raccomandata abbastanza ad una ragazza. Una dònna che ha lo spirito dell’órdine, si può dire che è una dònna ammòdo, perché l’órdine mantiène la casa.
Ma la Lena non ne aveva punto. Diventata moglie di un impiegatèllo, in pòchi anni andò a cenci lèi, il marito e i figli. Èra veramente la dònna sciatta. Il suo fòrte èra mangiare, dormire e stàrsene là in panciòlle.
Un dì viene a casa il marito per l’ora dell’asciòlvere. – “Lena, dice, che c’è da colazione?” – “Guarda nella casseruòla, risponde lèi; ci dèv’èssere un pò’ di pasticcio avanzato ièri a desinare”. – Il marito, siccome avvezzo a questo fare, senz’altro va alla casseruòla, ne lèva il pasticcio e si mette a mangiare, imboccando insième i suòi bambini.
Mezz’ora dopo, tanto lui quanto i bambini sono presi da fortìssimi dolori di vèntre. Che è? che non è? si manda pel mèdico. Per maggior disgràzia (si èra in un paesèllo) il mèdico non c’è, è di fuori lontano. Che si fa? che si dice? Chi suggerisce uòva sbattute in molta acqua; chi farina pura sciòlta nell’acqua; chi latte e chi altro. Tutti buòni rimèdi. Ma in quella casa non c’era nulla. Si va per le uòva.
Il tèmpo intanto passa. Il rimèdio pei due bambini è tròppo tardi e dèvono morire. Il marito solo può rigettare e si libera.
Che fu? La sciatteria della Lena èra tale che lasciò coprire la casseruòla di verderame! Il rèsto viène da sé.
* * *
Bimbe! Vi sìa di perpetuo mònito la trista stora della Lena, insieme a gli altri Raccontini de La buòna Giannina – educata ed istruita. L’ottimo Libro di lettura e di lingua coll’accentatura toscàna per le scuòle femminili dello St.mo Prof. Pasquale Fornari sempre v’accompagni, ora e ne gl’anni a venire!
Si prema qui per visionare l’articolo in versione originale.