la rigattiera nera

raccolgo tutto. dal 1974.

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10

Ott

Vivere: istruzioni per i genitori

scritto dalla rigattiera nera  pubblicato in 1962, AA.VV., ore liete, pillole di saggezza

Spesso la bonaria partecipazione di papà e mamma ai giochi innocenti dei piccoli ottiene di più, ai fini della loro educazione, che il loro severo cipiglio.

* * *

Giovani papà, giovani mamme! Tenete sempre a mente i saggi consigli di Vivere, il volume che non dovrebbe mai mancare – al pari di un amico fidato – al vostro fianco. Ringraziamo di cuore la signora Domitilla, l’Aff.ma amica che ci ha fatto generosissimo dono di questo prezioso contributo.

etichette: consigli, educazione, genitori

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24

Apr

Agnello arrosto

scritto dalla rigattiera nera  pubblicato in 1941, economia domestica, in cucina, ore liete, Petronilla

piatti di carneE’ qui la Pasqua con le sue viole, le sue primule, ed i suoi rami di pesco fioriti; ma anche con i suoi belati imploranti dei tanti e tanti agnelli che saranno macellati, e non solo per sfamare la vorace umanità, ma anche per assecondare le secolari usanze che esigono non manchi, al gran pranzo pasquale, l’agnello arrostito.
Se anche voi aveste già progettato di preparare per la bella festa di primavera l’arrosto tradizionale; e se, anziché presentarlo con la salsa di menta (come ci insegnò l’amica mia siciliana), voleste presentarlo in una veste nuova e assai profumata…

Comperate agnello (o capretto); e comperatene possibilmente tutta la metà anteriore o, se pochi fossero i commensali, la sola metà di essa.
Rompetene, con il coltello, qua e là le costole e lardellatene la polpa; cioè bucatela in parecchi punti con un coltello appuntito; allargate ogni buco introducendovi il dito; e spingete le profondo di ogni buco o un pezzetto di prosciutto crudo e grasso, od un chiodo di garofano ed un pezzettino assai piccolino di aglio.
Mettete la carne in una casseruola possibilmente di rame; aggiungete un cucchiaio non colmo di burro, due di olio d’oliva, un mestolo di brodo (o di acqua) e sale abbondante; ponete la casseruola scoperchiata a fuoco piuttosto alto; e rivoltatevi di tratto in tratto l’arrosto.
Quando lo vedrete lievemente dorato, sollevatelo con il forchettone; stendete sul fondo della casseruola un pizzico di prezzemolo, tre steli di sedano, due carote trite, una cipolla affettata fine, tre foglie di salvia, due di alloro, un ramoscello di basilico, ed uno di timo; riponete sopra le verdure la carne; distribuitevi sopra un pizzico di pepe, uno di cannella, ed uno di noce moscata; aggiungete un mestolo di brodo (o d’acqua) e…
Nella vostra cucina, troneggia un focolare con il suo focherello e le sue brage? Stendete allora sulla casseruola un foglio di carta; incoperchiatela; e ponetela su brage e con brage sul coperchio.
Non possedete fuoco e brage? Ponete allora la casseruola o scoperchiata in forno caldo, o non completamente incoperchiata su fuoco non tanto alto e, in questo caso, rivoltatevi assai spesso l’arrosto.
Toglietelo quando lo vedrete ben cotto; ponetelo sul piatto di portata che terrete al caldo sopra una pignattella d’acqua bollente; aggiungete un altro ramaiolo di brodo (o di acqua) alle verdure rimaste nella casseruola; fate bollire per 5 minuti; setacciate; versate il setacciato sopra la carne che attende sul piatto; e potrete allora presentare in tavola un arrosto che avrà il doppio pregio d’un sapore ultra prelibato e di un profumo sommamente aromatico; di un profumo che – spandendosi per il tinello – porterà anche a voi, amichette mie, ai vostri maritini, ed ai vostri figlioli adorati, l’augurio di una Pasqua lieta e tranquilla da parte dell’amica Petronilla.

***

E con questa gustossima ricetta offertaci dalla Stim.ma Autrice nonché carissima amica signora Petronilla giunga a voi, Aff.mi clienti, anche il nostro augurio di una felice Santa Pasqua di Resurrezione!

etichette: agnello, arrosto, capretto, Pasqua, ricette

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21

Feb

Le chiacchiere delle sirene

scritto dalla rigattiera nera  pubblicato in 1970, i grandi classici, in cucina, Nonna Papera, ore liete, piccoli eroi, rigattiera per grandi e piccini

ulisse e le sirene

Non seguiremo Ulisse nel suo lungo e faticoso peregrinare da un porto all’altro: impiegheremmo dieci anni. Tanti infatti gliene occorsero per tornare a casa. E neppure Nonna Papera potrebbe dedicare una ricetta a ogni avventura vissuta e sofferta dal nostro eroe alla ricerca disperata, per terra e per mare, della sua amata ltaca. Però abbiamo pensato che qualcosa si dovesse pur dire dell’Odissea e citare almeno un episodio: quello delle Sirene. Le Sirene avevano un debole per i naviganti: infatti appena scorgevano una nave incroci are nelle loro acque si mettevano a cantare. E cantavano così bene che i marinai, lasciate perdere le manovre, si gettavano in mare e… andavano in pasto ai pesci. Ma Ulisse, quel furbacchione, conoscendo il debole delle Sirene, si fece forte e obbligò i suoi compagni a turarsi gli orecchi con “batuffoli” di cera e si fece da loro legare all’albero della nave. Fu così che quelle birichine restarono con un palmo di naso e noi con… una ricetta in più, fatta su misura soprattutto per i giorni di Carnevale, di bel tempo e di “non” compleanno.

Che cosa occorre:
gr 350 farina bianca; 3 uova; 3 cucchiai di zucchero; 3 cucchiai di vino bianco secco; un pizzico di sale; olio e zucchero al velo.

Come si procede:
in una zuppiera, o su una spianatoia o su una grande carta pesante appoggiata al piano del tavolo, disponete la farina a fontana. Nel centro ponete le uova intere (ma senza guscio), lo zucchero e il sale. Mescolate e impastate bene gli ingredienti aggiungendo poco alla volta il vino, lavorando prima con un cucchiaio di legno poi con le mani (pulite!) fino a ottenere una palla di pasta omogenea. Sistematela sul piano del tavolo e stendetela con un matterello (in mancanza di questo con una bottiglia vuota). Stendete, stendete fino a ridurre la palla in uno strato molto sottile. Tagliatelo a strisce irregolari larghe cm 3-4 e lunghe cm 7-8. Preparate in un tegame, meglio se dotato di un lungo manico, dell’olio che farete scaldare a fuoco vivo. Quando l’olio sarà bollente versate tante strisce di pasta quante ne può contenere la padella e toglietele quando le vedrete ben dorate. Appoggiatele man mano su un piatto ricoperto da una carta, del tipo carta da zucchero cioè assorbente, in modo che le chacchiere perdano l’unto, e spolverate di zucchero al velo.

* * *

Chiacchiere, bugie, crostoli, sfrappole, galani… Come si chiamano, cari ragazzi, nella vostra regione, i più ghiotti tra i dolcetti carnascialeschi? Qualunque sia la ghiotta risposta, preparate tosto un bel piattone fragrante di queste leggerissime delizie:  è tornato il Carnevale e Nonna Papera vi insegna a festeggiarlo “come si deve”! Cogliamo l’occasione per riferire un affettuoso saluto alla carissima amica, signora Alessandra, cui Nonna Papera rivolge il più dolce dei pensieri e la dedica di questa ottima ricetta.

Si prema qui per visionare l’articolo in versione originale.

etichette: carnevale, chiacchiere, ricette, sirene, ulisse

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7

Feb

Nuove avventure di Spifferino

scritto dalla rigattiera nera  pubblicato in 1974, Corriere dei Piccoli, ore liete, pagine rosee, piccoli eroi

Spifferino bis

* * *

Bambini! Avete visto? Proprio così, è tornato Spifferino con le sue nuove e divertenti avventure! A proposito, lo sapevate che lo zucchero ha 200 anni? E che in Germania esiste un club per gli uomini alti? E che in Giappone esiste addirittura un ristorante dedicato ai cagnolini? O ancora, che il modernissimo metrò di Milano è ahimé il più piccino al mondo? Insomma, è proprio il caso di dirlo: W Spifferino!

Si ringrazia, come ormai di consueto, il carissimo ed Aff.mo professor Adelmo Moroni che ancora una volta ci ha permesso di giuocare con il nostro e vostro amichetto favorito!

etichette: giappone, metrò, professor Adelmo Moroni, uomini alti, zucchero

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29

Dic

Le avventure di Spifferino

scritto dalla rigattiera nera  pubblicato in 1974, Corriere dei Piccoli, ore liete, pagine rosee, piccoli eroi, Spifferino

spifferino

* * *

Ed ecco una bellissima sorpresa dedicata a voi, piccoli amici della rigattiera nera: un nuovo compagno di avventura, il simpatico Spifferino!
Spifferino vi insegnerà come montare il vostro “disco fischiante” e come stupire il babbo e la mamma con lo “spingispingi”, un ardito giuoco di prestigio!
A proposito di magia… lo sapevate che da quest’anno le nostre cime potranno avere soffice neve in abbondanza – anche in caso di clima mite – grazie al rivoluzionario “cannone sparaneve”? No? Ve lo dice Spifferino, potete giurarci!

Bambini! Vi è piaciuto Spifferino? Sì? Allora, siate gentili: ringraziate insieme a noi l’emerito professor Adelmo Moroni, che ci ha procurato queste fantastiche avventure del vostro e nostro nuovo amichetto; e pregatelo affinché ce ne spedisca tosto delle altre!

etichette: cannone, disco fischiante, giuochi di prestigio, professor Adelmo Moroni

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25

Dic

La poesia del Natale

scritto dalla rigattiera nera  pubblicato in 1950, AA.VV., ore liete

C’è una povera capanna senza fuoco
e di mamma un canto fioco.
Tutta pura, tutta bianca, tanto stanca
Maria veglia il suo Bambino;
San Giuseppe le è vicino!
E c’è il bove e l’asinello
che riscaldan del loro fiato
il divino nuovo Nato.
Dentro il fieno
dorme il pargolo beato
mentre su nel ciel sereno
passan gli angeli cantando:
– Gloria gloria gloria a Dio
e la pace in ogni cuore
che lo preghi umile e pio con fervore!
Ora su nel ciel stellato par s’accenda un gran fulgore;
è la stella del Signore
che ai Pastor segna la via di Betlemme.
Quanta gente, quanta gente!
Ognun dona, ognun s’inchina
riverente al Bambinello,
e più buono ognun si sente, più felice
mentre il Pargolo divino,
alza il roseo suo ditino: benedice.
O dolcissimo bambino Gesù mio,
in ginocchio sono anch’io
come un povero Pastore
per offrirti tutto il cuore,
ma tu ascolta il mio pregare:
dona a tutti il Tuo sorriso
dona a tutti il Tuo perdono
fa che ognuno torni buono su la via del Paradiso.
Che ci sia per tutto il pane,
che nessuno abbia più fame,
e dal pianto e dal dolore,
oh per tutti sbocci un fiore!

* * *

Un carissimo augurio di Buon Natale dalla rigattiera nera e da tutta la redazione della rivista “La casalinga brava massaia” che ci ha gentilmente offerto questa bellissima poesia!

etichette: La casalinga brava massaia, poesia, Santo Natale

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24

Set

la prima comunione

scritto dalla rigattiera nera  pubblicato in 1951, miracoli, ore liete, pagine rosee, piccoli eroi

prima comunione

Nel candido bacio del divino amore oggi Gianfranco Ferrari stretto il cuoricino innocente a Gesù Eucaristico nella Prima Comunione e Cresima implora grazie e benedizioni per tutti i suoi cari.

***

Si ringrazia il signor Gianfranco, padre della nostra sensale e magazziniera signora artemisia, per la gentile devoluzione.

etichette: gesù, lili, prima comunione

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19

Feb

Piccola guida di Roma ad uso del play-boy

scritto dalla rigattiera nera  pubblicato in 1965, articoli per adulti, Jack Matcha, ore liete, saper vivere, uomini veri

premete qui per ingrandire l'immaginettaTutta la nostra invidia al play-boy che, beato lui, mette piede per la prima volta in Via Veneto e si vede sfilar davanti le belle, giunoniche donne italiane. Il passatempo preferito del Nostro, nella Città Eterna, sarà infatti proprio quello di starsene seduto al bar lasciando vagare lo sguardo, tra un sorso di cappuccino e l’altro, su rotondità sculettanti sl marciapiede di fronte. Può anche venirgli una voglia matta di stringere fra le braccia una di queste deliziose creature e allora si ritroverà  tutto scosso da un tremito nell’ardo sforzo di controllarsi. Dovrà ricorrere all’aiuto di una doppia grappa (o di una doppia Strega) per far cessare il trmito e intanto si chiederà cosa mai gli stia succedendo.
Non dovrebbe prendere la faccenda troppo sul serio. Dipende dal fatto che sta respirando l’aria di Roma, il cui potere inebriante supera a volte quello dello champagne, soprattutto se ci si trova nelle immediate vicinanze di un bocconcino che potrebbe passare benissimo per la sorella gemella di Gina Lollobrigida.
[…] E’ impossibile non guardarle queste romane. A parte quei loro sguardi, quei loro occhi scuri, vestono in modo così provocante… La biancheria è una specie di seconda pelle, e sopra portano delle bluse in cui ce la fanno appena a respirare, e poi delle gonnelline cortissime.

I “PAPPAGALLI”
[…] La caccia qui continua notte e giorno e i romani mandano a carte quarantotto qualsiasi cosa per parteciparvi. Me ne sono capitati sott’occhio certi diretti ad un appuntamento d’affari; di colpo, eccoli invertire la marcia, sulla scia di una bellezza. La implora, la vezzeggia, la supplica di concedergli un appuntamento, le urla incredibili complimenti e infine ridotto alla disperazione abbandona la macchina e tutto per seguirla a piedi. Ai vecchi tempi l’inseguitore poteva anche permettersi un pizzicotto nelle parti molli, in segno della sua stima. Vero, le ragazze non sempre gradivano molto, anche perchè a “permetterselo” in genere era il maschio “pappagallo” e la scena una fermata di tram o dintorni. Il pizzicotto comunque rientrava nelle regole del gioco. Oggigiorno è un gesto fuorilegge e la maggior parte dei flirt e degli approcci sono condotti con elegante noncuranza. Ma i pappagalli sono dovunque.


COSA FARE DOPO IL TRAMONTO

La vita notturna di Roma rientra in due categorie.
Della prima fanno parte quei pochi locali lussuosi che quanto ad atmosfera, arredamento e musica stanno al passo con tanti altri night-club europei. Nella seconda rientrano quei postiini dove il povero play-boy non appena vi mette piede si trova subissato da una atmosfera eroticamente insostenibile.
[…] Un capitolo a parte meriterebbe il Piper club, enorme con pedane di plexiglas, sculture Pop, ragazzini beat e i migliori e più scatenati complessi di musica leggera. Se siete giovani, se ce la fate a ballare per quattro ore è il vostro luogo preferito.

CONSIGLI UTILI PER IL PLAY-BOY
Le italiane apprezzano motlo le calze, i profumi francesi, le sigarette americane con filtro, e le radioline a transistor.

* * *

Amico scapolo e avventuroso, è dedicata proprio a lei la novissima “Guida internazionale del playboy”, l’opera letteraria attualmente più in voga nelle Americhe! Essa è stata vergata dal leggendario play-boy americano signor Jack Matcha, una vera autorità in campo di viaggi di piacere. Si faccia conquistare e travolgere dalla “Dolce Vita” e poi ci scriva: resterà soddisfatto!

etichette: amore, dolce vita, pappagallo, playboy, roma, sexy

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16

Feb

Come preparare una festa in maschera

scritto dalla rigattiera nera  pubblicato in 1949, la Vispa Teresa, ore liete

carnevale

Una festa in costume è il sogno di tutte le ragazzine vispe e allegre che desiderano non arrivare alla Quaresima senza aver goduto la loro giornata di carnevale.
Comincerete col compilare un elenco degli invitati, badando a non eccedere nel numero specialmente se la vostra casa è piccola e modesta.
Nel fare i vostri inviti direte agli amici che per rendere più allegra la festa procurino di intervenire in costume mascherato. Non è necessario che il costume sia ricco e perfetto; con un lungo abito da signora e un velo appuntato sopra un cappello di cartone a forma di cono qualunque graziosa bambina può trasformarsi per l’occasione in una fata; una tuta da lavoro e un po’ di nerofumo, può fare di una ragazza un divertente spazzacamino.
Non sono che piccoli esempi, ma la fantasia può dettarvi infinite ricette per ottenere con pochi mezzi dei travestimenti di grande effetto. Cercherete anche di convincerli a presentarsi con la maschera o almeno con la mezza maschera sul viso per accrescere divertimento, sorpresa e comicità alla festa.
[…]
Una parola ancora per quanto si riferisce alla decorazione della sala: la pioggia delle stelle filanti gettate da un punto all’altro della stanza, costituisce la base di ogni addobbo carnevalesco. Una nota gaia sarà data da festoni di foglie verdi, fiorite di crisantemi di carta colorata, la cui preparazione è oltremodo facile. Tagliate delle strisce di carta lunghe ottanta centimetri e alte sette; raddoppiatele quattro volte nel senso della larghezza e, alla distanza di mezzo centimetro l’uno dall’altro, fate con le forbici dei tagli di tre centimetri e mezzo di profondità. Sempre con le forbici arrotondate gli angoli dei petali che in tal modo avrete ottenuto e arricciateli appoggiandoli a una superficie ricurva e strisciando il centro di ogni petalo col manico di un uncinetto. Spiegate infine una striscia. Un sottile filo di ferro ricurvo rivestito di un po’ di ovatta e della stessa carta del fiore vi fornirà lo stelo attorno al quale avvolgerete la parte non dentellata della striscia. Legate infine strettamente con un filo e il vostro crisantemo è fatto.
Di effetto sorprendente riescono anche le decorazioni ottenute con mascheroni fatti con zucche svuotate, mele, aranci in cui vengono praticati dei buchi per ottenere occhi, naso e bocca. Truccati con striature colorate, baffi alla giapponese, ciuffi di verdura per capelli, questi volti grotteschi appoggiati su mensole o appesi a fili, pendenti dal soffitto, daranno una nota di straordinaria comicità.

* * *

Giorni gai e spensierati quelli di Carnevale! Eccovi, o amichette della Vispa Teresa e signore mamme, Gent.me Clienti della nostra Bottega in Linea, alcuni semplici suggerimenti per le vostre liete festicciole domestiche!
Un augurio per un martedì grasso carico di promesse e di dolci sorprese da parte della vostra Aff.ma rigattiera nera!

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etichette: carnevale, festini, maschere

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27

Ott

Il famoso trucco delle dita solleva-pesi

scritto dalla rigattiera nera  pubblicato in 1974, ore liete, rigattiera per grandi e piccini, Silvan, uomini veri

dita solleva-pesiE’ questo un finale a sensazione che conclude degnamente lo show.
Invitate uno spettatore a mettersi in piedi su di un grosso volume su cui è stata appoggiata un’assicella di legno di dimensioni tali che le punte e i tacchi delle sue scarpe possano sporgere un poco. Chiedetegli di piegare le braccia e di tenere i gomiti ben aderenti al corpo.
“Con il vostro aiuto, e senza il minimo sforzo” direte “farò volare questo spettatore verso il soffitto. Chi vuole aiutarmi?”
Accettate l’aiuto di tre persone: una, con voi, metterà le mani sotto i gomiti dello spettatore in piedi sul volume, le altre due gliele metteranno rispettivamente sotto le punte e sotto i tacchi.
Ad un segnale convenuto spingerete tutti verso l’alto. Il gioco è fatto.
Stete attenti che lo spettatore fiducioso non vada a sbattere davvero contro il soffitto!

* * *

Da oggi, tutti maghi provetti: per la prima volta raccolti in un unico, preziosissimo Manuale, i più stupefacenti giuochi di prestigio del famosissimo Mago Silvan!
E anche voi ben presto potrete dire: Sim Sala Bim!

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etichette: giuochi di prestigio, levitazione, magia

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